Umano

Alessio Mezzalama

I lavori di Mezzalama sono tecniche miste: stesure polimateriche di terre naturali, sabbie, stucchi, legni, iute come fondali abitati da figurazioni rese a disegno con grafite, carbone e carboncini. Lavori di lunga e metodica esecuzione dove i materiali e il disegno si raccordano in composizioni di vigoroso ed armonico impatto visivo, di forte compostezza e suggestione estetica ed evocativa.
Al centro dell’interesse del giovane artista è l’Africa, il continente paradigmatico della povertà, dell’esclusione dai circuiti planetari del benessere. Interesse nato da studi di antropologia culturale e alimentato dalla amorevole attenzione a quelle popolazioni, ai valori etici e spirituali del loro convivere.
La materia in sé pittorica è stesa sul supporto con campiture meditate, un segno lento, carezzevole. Il colore che l’aggiusta si fa “oggettuale” con i materiali, la combinazione di pittura riporta nel caos primigenio della materia il logos, il miracolo della forma, come a ricucire una misura di bellezza e armonia laddove più penosi e talora ripugnanti sono gli aspetti dell’esistenza. Elementi di iconografia abitano gli scenari materici. Disegni su carta, immagini di magico, allusivo realismo. Figure di donne e uomini, bambini, adulti e vecchi che evocavano nella ricerca dell’artista degli anni scorsi le dure pratiche della vita nella savana degli outsider del nuovo ordine planetario. Viventi ai margini di esso, la tensione del loro destino, modelli e usi di vita, simbologie di miti e riti, valori etici. L’Africa ancestrale, la sua splendida e crudele wilderness, gli alti e bassi piani a perdita d’orizzonte, le savane riarse.
Nelle opere meno recenti il disegno racconta, con realismo descrittivo, la vita dei nativi, il nomadismo alla ricerca di acqua come costante condizione dell’esistenza. Ora la migrazione ha cambiato di segno, non più il nomadismo, ma la fuga sul mare dalla guerra intestina, da un presente che non vede bagliori di speranza. Esodo di ieri e di oggi, dramma che ci tocca da vicino. L’Africa e noi. Nel cifrario linguistico dell’ultimissimo ciclo di lavori, Mezzalama cambia visione. Sono flash, fermi immagine sul reale come foto di giornali, fotogrammi di cinema o TV. Pittura di classica compostezza, modernissima nei moduli espressivi e nella semantica argomentativa.

Sergio Turtulici


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Credits: Augusto Cantamessa