Bertello Guido

Guido Bertello nasce a Torino nel 1929 da madre senese e padre langarolo. In seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale si trasferisce a Parma con la famiglia, dopo un breve rientro a Torino, si trasferisce a San Sebastiano Po e infine a Pinerolo, dove rimane fino al 1944.
É in questi anni il primo approccio con il disegno e con la pittura; dal 1949 frequenta la libera Accademia di Belle Arti di Torino e al tempo stesso incomincia a collaborare in qualità di grafico con agenzie pubblicitarie torinesi e milanesi.
Si distingue tra i fondatori del Gruppo Bianco e Nero.
Nel 1956 si trasferisce a Parigi dove partecipa attivamente alla vita artistica della città; si trasferisce in seguito ad Amsterdam inserendosi nuovamente nel clima culturale della città.
Su invito di Carlo Trabucco, inizia a prestare la sua opera in qualità di grafico presso il Popolo Nuovo, insieme tra gli altri a Riccardo Chicco. Prosegue una fitta collaborazione con case editrici italiane e straniere: Mondadori, Rizzoli, Garzanti, Collins di Londra, Mc Graz Hill di New York, Kawade International Pubblications di Tokyo. In questo periodo intreccia una cordiale amicizia con Arnoldo Mondadori Salvator Grotta, nell’ambito di questa collaborazione illustra libri come Cuore di Edmondo De Amici e Pinocchio di Collodi, premiato alla Mostra Internazionale del Libro di Francoforte nel 1966.
Nel 1976 partecipa con Bruno Munari ad un programma televisivo per la regia di Massimo Scaglione, dal titolo La scatola dei giochi e nel 1978 partecipa al corso di Tecniche Sperimentali di Arti Grafiche diretto da G. Licata a Venezia.
Esegue per editori italiani e stranieri cartelle di litografie d’arte. Nel 1982 viene eletto all’interno del Consiglio Direttivo del Piemonte Artistico e Culturale e della Promotrice delle Belle Arti in qualità di consulente nella sezione delle opere.
Continua nel frattempo a dedicarsi assiduamente alle proprie ricerche artistiche e all’insegnamento del disegno, della pitture e soprattutto della tecnica dell’acquerello presso le Attività Sociali Dipendenti Comunali – Scuola d’Arte Rima e i Centri di Attività Sociali Fiat.
Numerose le mostre personali e collettive a partire dal 1953 sino al 1993, ad oggi gli sono state dedicate quindici antologiche.
Nel 1976 vince il primo premio La Pesca d’Oro a Borgo d’Ale, nel 1988 il primo premio Gaudenzio Ferrari, nella XXV edizione della Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea di Santhià e nel 1999 il primo premio Lorenzo Bartolini a Vaiano (Firenze). Numerose le menzioni e le critiche relative alle mostre personali e collettive. Molte sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Scompare a Torino nel 1993.


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