Invito al viaggio

Kurt Mair

Kurt Mair mette in scena oggetti e corpi, nelle sue opere le figure sono protagoniste centrali di tensioni e torsioni che, frantumando il senso unitario della pittura classica e tradizionale, stimolano il confronto con la dialettica, con la nostalgia delle radici, con le certezze ideologiche. L’artista esprime un modo di vedere il mondo fuori dalla convenzionalità accademica, di essere cordiale e scontroso, di far vibrare il colore, di dividerlo e di ricomporlo nell’occhio dello spettatore. Kurt Mair percorre le strade della grafica e della pittura, è un nomade dello spirito appagato dalla compagnia dei propri pensieri.

Se si impara a guardarsi attorno, ad osservare i particolari, ad avvicinarsi ai luoghi per capirli; se si impara a soffermarsi sulle forme, per prendersi cura degli oggetti e della loro geometria, poi, non se ne può più fare a meno. Le sfumature, le linee, i rilievi e gli sfondi diventano una necessità, un’urgenza, cosicché, anche gli spazi più anonimi che circondano l’universo, diventano la palestra nella quale allenare lo sguardo e affinare l’osservazione. Mettersi in cammino e viaggiare è una esperienza che fornisce un contesto di mutamento prolungato e intensificato nel quale è possibile diventare consapevoli di quei velami e di quegli schemi che mediano le percezioni dei particolari.
Durante un lungo viaggio si sviluppa un’attitudine a confrontare, a cercare punti di differenza e somiglianza; ad addomesticare ciò che non si conosce. Kurt Mair ci invita ad un viaggio con questi presupposti; opera dopo opera, ci offre l’opportunità di riconoscere nell’ignoto somiglianze con quello che già conosciamo. Le sue tele sembrano dire che non si può viaggiare senza oltrepassare frontiere; frontiere di tipo geografico, culturale, sociale, tra un volto e l’altro, tra un corpo e l’altro; tra muri che separano le persone. Oltrepassare le frontiere attraverso l’arte può cambiare qualcosa nelle nostre convinzioni.
Tele e incisioni di Kurt Mair come a narrare l’utopia, il viaggio ideale, non superficiale, attento al paesaggio e alle note interiori che esso va a far risuonare. Le sue opere non si possono possedere veramente come non si può possedere uno spazio ritagliato nell’infinito dell’universo; le sue tele sono fatte per viaggiarci attraverso o sostarvi con rispetto e gratitudine.
Con un omaggio al poeta Charles Baudelaire questo pittore e incisore di delicato talento ci invita al viaggio; con un omaggio alla sua personale, noi lo accogliamo e, ad ogni giro di sentiero, dando un calcio ad una pietra, camminando, viaggiando, gli rispondiamo: “il poeta sei tu!”

Laura Scarpellino


VISITA IL PROFILO ARTISTA

Slider image
Slider image
Slider image
Slider image
Slider image
Slider image

Credits: Archivio Kurt Mair