Presenze

Giovanni Borgarello

La scultura è da sempre l’espressione delle ricerche, delle sensazioni e della visione della società e della cultura di Giovanni Borgarello. La pietra e il legno rappresentano i materiali che presiedono alla formazione ed alla definizione delle forme nello spazio, a quei segni graffiti sulle superfici delle opere monumentali collocate nei giardini pubblici, pronte a rivaleggiare con l’assoluta verticalità degli alberi o dei palazzi.
Ora il suo discorso è affidato a una sequenza di lavori in legno che “occupano” il giardino e l’interno del suo studio a Cambiano, di figure simboliche risolte mediante un elegante plasticismo, di volti antichi come la storia dell’uomo, i reperti affioranti dagli scavi, i profili di donne egiziane. Borgarello ha in questo caso interpretato le figure utilizzando tavole di legno di noce, rovere, cedro, ciliegio, colorate, in certi casi, con aniline trasparenti. Ne è scaturito tutto un mondo di personaggi, di storie emblematiche che ci riconducono agli spiriti dei boschi, all’apparire degli gnomi, a singolari percorsi della memoria e del sogno e dell’immaginazione.
Borgarello è, quindi, pervenuto a una personale definizione della leggerezza, di immateriali volumetrie, di incantamenti figurali dove sembra andare al di là della realtà per approdare a un universo di suggestivi accordi musicali e filosofici. Nulla è affidato al caso o a facili soluzioni tecniche, ma ogni lineare sviluppo di queste silhouette, ogni gruppo di sculture, ogni cavallo e cavaliere, ogni copricapo-aureola, ogni strana e allungata forma della testa, diviene testimonianza di una “scritturasegnale – memoria”, di sagome dolcissime che rivelano un determinante rapporto o confronto fra idee, di interiori inquietudini, silenzi profondi. E nello spazio i suoi lavori rivelano intensi innamoramenti, attese, sguardi che attraversano il tempo e gli anni e i destini dell’umanità per consegnare e consegnarci l’incantamento di un incontro.
Vi è in questo suo percorso il valore di una linea che si dipana nell’atmosfera: fluida, armoniosa, raffinata negli esiti compositivi del modellato. Un modellato certamente meno possente di quello del Monumento ai Caduti di Riva Presso Chieri o del Monumento alla Resistenza del Comune di Pigna (Imperia), mentre si ricorda che si trovano in permanenza suoi lavori al Museo d’Arte Moderna di Torre Pellice e a quello di Volgograd in Russia. La scultura appare perciò il media più immediato per comunicare emozioni, meditazioni, spiritualità inesplorate, ma è anche e comunque l’espressione di un’energia che si libera per tradurre in forme esoteriche l’avventura del pensiero.
Borgarello non perde mai di vista le cadenze di una poetica enunciazione di una nuova galassia universo di singolari figure, di famiglie in divenire, di visi solcati da lontane memorie e contemporaneamente aperti al futuro tecnologico, al mistero dell’esistere, alla magia di un’essenza di legno che rinnova profili e ombre di ancestrali verità

Angelo Mistrangelo


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Credits: Archivio Giovanni Borgarello