Sèmina Rerum – Il principio delle cose

Fabio Petani

Nell’antica Roma Lucrezio scriveva di Primordia Rerum, elementi primi o più poeticamente Sèmina Rerum “semi dell’universo”, da cui tutto ha origine perché nulla si presenta già fatto, ma necessita di un seme da cui svilupparsi.
Allo stesso modo Fabio Petani sviluppa la sua ricerca artistica indagando il principio delle cose attraverso i 118 elementi della tavola periodica ai quali ha man mano affiancato elementi botanici. Se i “semi invisibili” della scienza trovano una rappresentazione in figure geometriche semplici, i semi presenti in natura diventano piante, dando vita ad un incredibile erbario ricco di particolari e dettagli fra delicate silouhettes e forme astratte, per un risultato di estrema leggerezza e armonia. Nella mostra sono presenti gli ultimi lavori su legno dell’artista e alcuni video inediti sul suo lavoro.
Nei lavori è presente una disordinata armonia di linee, forme e volumi che si integrano fra loro con colori tenui e armoniosi miscelati a elementi di rottura. La ricerca analizza l’aspetto chimico e molecolare degli oggetti da cui nasce un lungo lavoro di ricostruzione degli elementi della tavola periodica; una produzione sempre più ricca di particolari per far emerge una complessità organica in continua evoluzione.
Ogni elemento chimico, come ogni pianta, ha in qualche modo una connessione con l’ambiente, lo spazio o il contesto dove il murale viene realizzato. Entrambi sono peculiari al decadimento e all’abbandono, ma la natura, invadendo gli edifici in disuso, si riappropria del suo posto e dà origine a un contrasto armonico tra la morte di una struttura e la rinascita della vita.
Fabio Petani nasce come street artist e i lavori, principalmente i murales, rappresentano il dualismo vita-morte, modellandosi sulla storia dei luoghi e mescolandosi armonicamente ad architetture industriali decadenti e dimenticate. Gli interventi infatti sono realizzati affinché l’opera diventi parte del percorso di trasformazione del muro stesso.
L’importanza del legame fra opere e contesto viene ripresa anche nei lavori su legno, carta o altri supporti alternativi nei quali Petani cerca di lasciarsi trasportare dalla materia al fine di terminare la tavola periodica con un gruppo di opere che raccontino un’alchimia tra arte, chimica e natura.

Flavia De Marco


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Credits: Archivio Galleria Losano, Archivio Fabio Petani