Altri animali tra realismo e fantasia

G. Oldano e C. Poulsen

Un’ampia selezione di disegni dell’artista Giorgia Oldano vincitrice del primo premio al Festival Italiano delle Arti Naturalistiche tenutosi nel 2012 al Castello di Grinzane Cavour, a cui si accostano interessanti sculture in grès della ceramista francese Charlotte Poulsen, presentate per la prima volta in Italia.

Una proposta espositiva di grande suggestione mette a confronto due artiste accomunate da sensibilità declinate in maniera differente, ognuna capace di chiamarci a riflessioni sul destino degli altri animali frequentatori, insieme a noi, della casa comune che è il pianeta Terra.
Entrambe interpreti del filone animalier, con percorsi e strade di approccio e di realizzazione del tutto differenti, ci consentono un confronto solo apparentemente divergente. Alla fine le comuni sensibilità prevalgono su fittizie differenze che camuffano uno stesso fine. Richiamarci a ritessere il legame tra la nostra e le altre specie animali in una armonia che sta alla base della sopravvivenza dell’intero Pianeta.

Giorgia ama la natura selvaggia perché se ne sente parte. Per questo le piace vivere l’avventura della conoscenza ravvicinata con gli spazi incontaminati in cui sopravvivono i nostri arcaici e selvaggi compagni di viaggio. L’emozione dell’attimo si trasferisce subito nell’opera ed è ciò che percepiamo con immediatezza. Ma la natura selvaggia abita anche appena al di là della finestra della casa di città o di campagna. Il miracolo della Natura è ovunque. Nel passero o nella cincia che ci fanno visita sul balcone per raccogliere le briciole che abbiamo lasciato per loro; nel canto d’amore mattutino che squarcia quell’attimo di silenzio prima che la metropoli si rimetta in moto nell’assordante rumore che copre ogni suono, come nell’ostinato riemergere di qualche resistente vita vegetale che solleva il capo persino tra le crepe dell’asfalto o del cemento.
Giorgia registra con la perfezione di un disegno fotografico queste esistenze insostituibili e ce le consegna nella loro perfezione, non senza trasmetterci la sua preoccupazione e la sua assunzione di responsabilità nel momento in cui dà testimonianza e lancia l’allarme per ciò che in natura si sta lentamente dissolvendo. L’artista vuole così coinvolgerci, rendendoci partecipi dell’emozione di un incontro, che ci richiama a concetti di estrema purezza come libertà, diritto di apprendere insieme il comune destino di Madre Terra, senso di appartenenza all’Universo. La recente decisione professionale di dedicarsi esclusivamente al disegno a matita, proprio per approfondire nella maniera più arcaica e naturale lo studio degli animali nel loro ambiente naturale, ci consegna lavori che sembrano quasi radicarsi nell’ancestrale esigenza di rappresentare gli altri animali che fu già dei nostri antenati delle rappresentazioni di Lescaux. Un percorso spirituale, tanto affascinante quanto meritevole di essere seguito per quello che porterà, impedisce di definirla, riduttivamente, disegnatrice naturalista o artista animalier.

Charlotte, con le sue ironiche ceramiche, lancia lo stesso messaggio. Ma lo fa strizzando l’occhio ai nostri desideri che vorrebbero trasformare la realtà in ciò che desideriamo. O, forse meglio, in ciò che vediamo nella nostra deformazione cognitiva. Il suo lavoro creativo, permeato da una gioiosa ironia, parte dalla consapevolezza del reale ma si lancia ad esplorare mondi paralleli, dove la fantasia crea esseri immaginifici, rompendo i confini del possibile cui la scienza ci áncora per immaginare creature in cui cullare il nostro desiderio di convivenza. Da lì emergono le sue creature fantastiche e immaginifiche che riprendono interpretazioni arcaiche dense di significati propiziatori, rituali, e attribuiscono loro di volta in volta, con trasformazioni iconografiche, poteri sovrani. Il suo repertorio personale della fauna – che pare volerci ricondurre alle creature immaginarie di Ulisse Aldrovandi – non troverà riscontro nei cataloghi scientifici, ma in quelli, altrettanto antichi, delle rappresentazioni fantasiose di un mondo animale immaginato e fantasticato, certamente sì.

Confrontate, immaginate, lasciate che la vostra fantasia e il vostro istinto vi guidino in questo percorso a due voci, per riflettere sull’animale Uomo, nella giostra dell’Universo che vorrebbe coesistenze armoniche tra essere viventi e tra realtà e fantasia. Questa mostra ci invita a riflettere, attraverso l’arte, sulla prevalenza della nostra specie che, pur dotata di capacità cognitive che imporrebbero l’impiego razionale dell’intelligenza per gestire le risorse del Pianeta da cui dipende, sta procurando solo danni a sé e a tutta la biosfera. Auspichiamo, ma non sappiamo, se la cultura e l’arte salveranno il mondo. L’impegno di artiste come quelle presentate va in questa direzione. Le ringraziamo. E vogliamo credere che abbiano ragione.

Valter Giuliano


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Credits: Archivio Giorgia Oldano, Archivio Charlotte Poulsen