Garbolino Ru Gabriele

Dopo essersi diplomato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Torino nel 1996, Gabriele Garbolino partecipa ad una serie di mostre collettive tra cui Vanitas al Museo Sandro Parmeggiani di Renazzo e alla Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino.
Nel 2008 una sua opera entra a far parte della Collezione di scultura della Fondazione Gianadda di Martigny Svizzera, espone ad ArteFiera a Bologna e al Pavillon des arts e du design, Jardin des Tuileries a Parigi. Realizza i ritratti bronzei dei successori di Don Bosco per la chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino, i gruppi  scultorei dedicati alla Madonna della Salette per il Santuario di Viù e il Cristo Risorto ligneo per l’abbadia di Oulx.
È autore di opera pubbliche tra le quali Eclissi di sole per il Parco di scultura di Ostellato, il monumento ai caduti sul lavoro per il comune di Collegno, Uno di noi per il Comune di Pianezza, Stele dell’adolescenza per il parco di scultura di  Viù, Atleta per il centro sportivo di Marene, Lavoro edile per la Cassa Edile di Savona e il monumento alle missioni umanitarie di Diano Marina.
Tra le mostre personali ricordiamo Ipotesi per un ritratto contemporaneo nella Galleria Nobile di Bologna e Gabriele  Garbolino Rù al Museo d’Arte Moderna Fabbriche Chiaromontana di Agrigento. Del 2013 è la sua personale Ritratto multiforme e la partecipazione alla collettiva Alluminio tra Futurismo e contemporaneità, presso Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento a Montevarchi. Nel 2015 è presente alla mostra Holy Mister y (Il sacro e il mistero nell’arte contemporanea) nella Chiesa del Sacro Volto di Torino in occasione dell’ostensione della Sindone e vince il concorso indetto dalla CEI, assieme allo Studio di Architettura Kuadra di Cuneo per la realizzazione della nuova Chiesa di Cinisi.

Gabriele Garbolino Rù è uno scultore che guarda ai linguaggi della contemporaneità con un occhio formato nella tradizione figurativa. La sua ricerca è orientata al recupero dell’atto creativo, come processo lento di lavoro e di disciplina, vicino a quello dell’artigiano. La scultura di Garbolino Rù torna a un momento della storia dell’arte, nel quale genio creativo e quotidiana produzione erano ancora ben saldi nella pratica artistica. La necessità di dare forma alle istanze di una comunità, laica o religiosa, con un’arte per la piazza o per la chiesa, riporta l’artista a una dimensione professionale poco frequentata, ma ancora viva.


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Credits: Archivio Gabriele Garbolino Ru