Vigna Claudio

La prima mostra personale di Claudio Vigna risale al 1986, un gruppo di acquarelli eseguiti dal vero al porto canale di Marina di Ravenna, ospitati alla Galleria Arte 90 di Cuneo. Attratto dalle possibilità espressive che questa tecnica spontanea ed immediata offre, l’adotta come linguaggio comunicativo.
Affascinato dal racconto e dalla narrativa, frequenta seminari di disegno e sceneggiatura del fumetto, ed inizia ad avvicinarsi all’editoria.
Vive e lavora a Borgo San Dalmazzo (CN).

Il disegno diceva Ingres è la probità dell’arte. É un aforisma che, tradotto in italiano corrente, significa pressappoco: “il disegno dà la misura dell’onestà e dell’autenticità di un artista”. Nel caso di Claudio Vigna, effettivamente, il disegno sembra testimoniare una vocazione espressiva autentica e senza trucchi.
Le sue opere, soprattutto quelle del primo periodo, si reggono soprattutto sui valori del disegno. Mi riferisco al periodo in cui l’artista era vicino al mondo del fumetto e il suo segno alla scuola realista. Il realismo di Vigna, però, in quegli anni era così preciso e meticoloso, così millimetrico e analitico, da risultare estraneo alle categorie più prevedibili. I primi lavori sono realizzati con notevole perizia tecnica che oserei definire quasi concreta soprattutto nella fisicità degli elementi: una matericità sottilmente indagata con la matita e il pennello, attraverso i minimi corrugamenti della superficie, attraverso il lieve vibrare delle masse in bianco e nero.
Quella che Vigna ci ha descritto per anni sia nei fumetti che nei primi lavori, è una realtà senza maschere e senza illusioni. Nei suoi lavori non accedeva a nulla di drammatico, anzi. Spesso erano marine o tramonti, oppure una finestra che si apriva sul terrazzo o il timone di una nave; qui non c’era nessun teatro dell’angoscia, nessuna accademia del negativo.
È stato un periodo di ricerca, di sperimentazione che hanno portato l’artista ad affrontare varie fasi: in ognuna egli aggiungeva colore e anima giungendo poi a trasmettere quel sentimento di sospensione che caratterizza i lavori degli ultimi anni.
Oggi, infatti, Claudio Vigna è un pittore che ama affrontare tutte le sfide della vita servendosi dell’acquarello; tecnica attraverso la quale esprime la sua essenza e incarna pienamente quel “moto perpetuo” che caratterizza ogni suo pensiero e gesto. La gestualità di Claudio Vigna agisce con veloci pennellate praticando giochi di contrappunto cromatico, che si risolvono in rapporti di limpida purezza fra i colori che, talvolta suddividono la tavolozza riducendola all’essenziale: ed ecco che il grigio con le sue tante sfumature diventa, ad esempio, il protagonista assoluto del lavoro.
Le sue raffigurazioni attuali, sia di paesaggi o di marine hanno l’essenzialità e l’immediatezza segnica di una pittura che sembra nascere direttamente dal colore, senza la necessità di un disegno preparatorio. Oggi solo il colore sembra quindi abilitato ad aprire tutti gli orizzonti sensibili della sua visione.
Questo abile artista avverte la necessità di variare i temi preferiti attraverso il filtro di una visionarietà capace di decantare la passione in modulazioni nostalgiche, evitando l’iperbole e senza cadere nella banalizzazione. 

Cinzia Tesio


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Credits: Archivio Claudio Vigna