Gente di Fotografia

Anna Maria Colace

Anna Maria Colace è tra gli artisti selezionati per la pubblicazione su Gente di Fotografia n.76, rivista di cultura fotografica e immagini che promuove l’operato di fotografi d’autore, nonché la scoperta di nuovi talenti.
Gente di Fotografia si dedica da oltre venticinque anni alla fotografia in tutte le sue declinazioni tecniche ed estetiche nel mondo dell’arte contemporanea, portando avanti una riflessione sul suo statuto formale e sulle sue implicazioni attuali. La fotografia è indagata non solo per ciò che dice ma anche per il mondo con cui lo dice, perché l’obiettivo della macchina fotografica condiziona lo sguardo sul mondo e l’interpretazione del doppio visivo.

Gente di Fotografia n.76, Maggio 2021 – Copertina

Tra le sue pagine troviamo Anna Maria Colace accompagnata dal testo critico Da lontano di Gabriella Corbo, di cui riportiamo uno stralcio e alcune fotografie. Per leggere l’articolo integrale, vi invitiamo a ordinare online la rivista o nelle librerie specializzate (ringraziamo il gruppo redazionale per la gentile concessione e in mondo particolare Franco Carlisi).



Da lontano
di Gabriella Corbo

“Corot, Boudin, Monet, Berthe Morisot: questi i primi artisti che le foto di Anna Maria Colace mi hanno evocato. Pittori en plein air, narratori delle spiagge del nord – della Bretagna, della Normandia – maestri di luce cangiante, dove gli elementi tratteggiati con veloce urgenza – cielo, sabbia, acqua, erba e luce, luce, luce – definiscono nell’indefinito le figurine che li attraversano. E, in effetti, “Visioni oceaniche” è una delle molte serie “visionarie” di questa artista (calabrese di Parghelia, trasferitasi diciottenne a Firenze, laureata in Scienze Forestali e Ambientali, e ora stabilitasi a Torino), visioni apparse sulle coste atlantiche di Francia, Spagna, Portogallo, fermate dalla macchina fotografica dell’osservatrice – esterna e lontana – e reinventate in post produzione con grazia impressionistica. Vi sono citazioni o evocazioni di quadri celebri in piccoli particolari o in immagini di insieme (come gli ombrellini nei prati di papaveri di Monet, o le famigliole dei pomeriggi domenicali di Seurat), però è proprio il trattamento pittorico della luce – un chiarore acquarellato, luminescente – a delineare lo spazio dove fluttuano gli istanti di bimbi, adulti, animali, visti da lontano e da lontano catturati nello scatto di Colace […]”.

Visioni: Normandia, 2011

Visioni Paesaggistiche – Venaria Reale, 2009