Di origine veneta, Renzo Igne ha fin da giovanissimo adottato come luogo del suo operare il Canavese e Castellamonte ove, dopo aver compiuto gli studi presso la Scuola d’Arte per la Ceramica, si è dedicato per venticinque anni all’insegnamento di Discipline Plastiche presso lo stesso Istituto.
I suoi maestri sono stati lo sculture prof. E. Carmassi e il noto ceramista torinese Victor Cerrato del borgo Medioevale del Valentino.
Studi e sperimentazioni sulle forme plastiche e sugli smalti materici, portati avanti fin dal 1960 nel laboratorio di Castellamonte da lui personalmente attrezzato, trovano espressione nella produzione di pezzi unici, piccole serie di sculture figurative, spesso a soggetto sacro, e composizioni materiche astratte, modellati a mano o per impressione in stampo di gesso e cotti in forno elettrico a basse ed alte temperature.
Dal 1963 partecipa alle più importanti Esposizioni di Ceramica Contemporanea come quelle di Faenza, Reggio Calabria, Gualdo Tadino e Savona, ottenendo, oltre a ripetuti riconoscimenti della critica, un diploma di merito, una targa e una medaglia d’oro. Nel 1977 si laurea in architettura al politecnico di Milano. Negli anni ’80, quale componente del gruppo Mani in pasta legato alla rivista Eco dell’Arte Moderna, partecipa a numerose mostre itineranti nella regione Toscana riscuotendo consensi e premi. All’inizio degli anni ’90 espone con il gruppo Materialmente Fili, Terra e Carta al castello Sforzesco di Cotignola nel faentino. Nel corso dell’ultimo decennio, l’artista ha più volte preso parte ad importanti mostre collettive e personali presso la Galleria Pirra Ceramiche di Torino e il Museo della Ceramica di Lavano, viene inoltre invitato ad esporre nei prestigiosi saloni della Promotrice delle Belle Arti di Torino. Importanti riviste di settore hanno a lui riservato numerose pubblicazioni.
Muore a Torino nel 2001.
Manipolo l’argilla con le mie stesse mani, non usando mezzi meccanici; non trovo alcun motivo per fare due pezzi simili tra loro. Lascio che i miei pezzi, modellati uno ad uno, secchino spontaneamente; successivamente li cuocio, quanto basta perché induriscano leggermente. Dopo averli lasciati raffreddare li dipingo avvalendomi dei composti naturali del vetro: argille, polvere ricavata dalla macinazione di roccia, sabbia finissima, soda e così via. A questi spesso addiziono minerali metallici polverizzati, alcuni dei quali dopo la fusione alle alte temperature conferiscono ai pezzi una colorazione intesa: i composti del rame danno i verdi brillanti, quelli del cobalto il blu, il ferro dà il rosso corallo, il manganese il bruno scuro trasparente e il cromo, il più bizzarro fra tutti, il giallo, il verde o il rosso, a seconda di come viene trattato. A questo punto ripongo gli oggetti in un forno dalle pareti molto spesse atte a trattenere il calore del fuoco che permette la fusione dei minerali. È questa la fase più delicata nella quale devo prestare grande attenzione a non fondere anche i pezzi appena creati, cosa che talvolta accade. Una decina di ore dopo, una volta raffreddati, giunge il momento delle sorprese: talvolta sgradevoli (in tal caso mi trovo costretto a ripetere la cottura), talvolta però meravigliosamente affascinanti. Nel caso delle mie creazioni mobiles, non resta ora che pensare alla legatura delle parti componenti utilizzando del filo metallico che non resisterebbe a quelle altissime temperature.
Renzo Igne
Renzo Igne ha saputo dare una nuova vitalità alla produzione ceramica di Castellamonte distinguendosi soprattuto come artefice originale e fecondo, diventando un apprezzato artista a livello nazionale e uno egli esponenti di questa espressione d’arte nel Piemonte del secondo Novecento. In quanto tale è destinato ad essere ricordato a lungo.
Nella sua esperienza artistica ha continuamente prediletto la ceramica non per dedicarsi a una forma artistica “minore”, anzi. Lavorare l’argilla è stata per lui una scelta consapevole, un’attrazione per la qualità del materiale, per il suo comportamento, per la sua reattività alla mano, all’alta temperatura e alla luce. Con il suo modo di operare tra sapere artigiano e bravura artistica, egli ha realizzato un’innumerevole quantità di opere. Renzo Igne va considerato più di un ceramista: non è stato semplicemente un bravo artigiano poiché nel suo fare manifesta senso critico. Lui stesso sosteneva che la sua opera “è caratterizzata da una continua evoluzione”, tuttavia andava fiero di essere riconosciuto come ceramista, e di questa espressione artistica è stato un indiscusso maestro. […]
Silvia Coppo