La luce che cambia e l’ombra

Giorgio Scalco

Con la sorprendente presenza di Giorgio Scalco, la Galleria Losano Associazione Arte e Cultura celebra il trentesimo anno di attività e contemporaneamente la centesima mostra di un programma improntato da una continua, inesausta, misurata ricerca di artisti dichiaratamente figurativi. Un incontro, quindi, tra l’artista di Schio e Pinerolo, tra pittura e ricerca, tra le meditate figure femminili e il valore della luce che fissa un’espressione, un gesto, un momento di attesa.
Vi è nell’opera di Scalco la rievocazione dell’esistenza, della visione della realtà, delle metafisiche cadenze di una rappresentazione che tanto amava Pierluigi Losano, che ha fondato questo spazio per l’arte, per gli incontri, per la valorizzazione del discorso di una generazione di autori che hanno saputo comunicare sensazioni, emozioni, impressioni. Grafici, scultori, pittori, si sono alternati nei locali della Galleria Losano contribuendo ad aprire, insieme ad altre Gallerie e spazi Museali (si pensi alla Collezione Civica di Palazzo Vittone), un nuovo rapporto con la città, con l’amministrazione pubblica, con il territorio. Paesaggi, nature morte, giovani ragazze immerse nell’ambiente, concorrono a creare l’essenza di un dipingere mai scontato, ma definiscono il dettato di Scalco che ha realizzato «Maria con Ginny e Daria nel quadro». Un’opera risolta con estremo rigore e percorsa da una sottile vena malinconica, che Patrik Losano ha scelto per la copertina di questa monografia, per favorire la «lettura» di un universo in cui «Robertino nella stanza» e il suggestivo «Due figure», mettono in evidenza la rarefatta atmosfera del suo dettato improntato da soggetti penetranti e inseriti sul grande palco della vita, diventando – come ha detto Vittorio Sgarbi – «scenografo dell’anima». I paesi d’estate, il disgelo, un pettirosso, ricreano luoghi permeati da incantamenti cromatici, dal sintetico cavolfiore o da un melograno su fondo astratto, dalla delicata e sensuale tela «Daria in chiaro» o dalla vicinanza di Clara con Elena.
E queste immagini trasmettono un’interiorità complessa, in un clima che evoca incommensurabili silenzi e poetici accadimenti.
Ospitare Scalco a Pinerolo, e in particolare alla «Losano», è sicuramente un modo per offrire alla comunità il valore di un’arte sensibile, la profondità dei concetti di un’esistenza analizzata e rivelata, la cadenza di un realismo magicamente interpretato, avvertito, studiato.
Trent’anni di proposte, di mostre personali e collettive, di riscoperte e conferme, di composizioni floreali e nature morte con frutta, di eventi organizzati dal Comune e di rassegne d’Arte Sacra, costituiscono il tessuto culturale di Pinerolo.
E in questo tessuto si colloca l’opera di Scalco, che annuncia una stagione di rinnovate esperienze espressive.

Angelo Mistrangelo

Credits: Archivio Galleria Nino Sindoni