Ricordando Giovanni Carena

Giovanni Carena

Un’importante mostra dedicata a Giovanni Carena, appuntamento conclusivo di una serie di eventi che hanno preceduto nel corso dell’anno questa ricorrenza del centenario dalla sua nascita: si è aperto con una mostra ad Airasca (TO) suo paese natale, successivamente proposta in Francia a Gap e in Germania a Traunstein, presso il Museo Diocesano di Pinerolo con una mostra dedicata alll’ardore dell’iconografia sacra. Ora a conclusione dell’anno, la Città gli rende omaggio con una mostra nata dalla collaborazione tra la Collezione Civica d’Arte di Palazzo Vittone e la Galleria Losano Associazione Arte e Cultura, che sarà articolata su due sedi per esporre una vasta rassegna di acquerelli realizzati en plein air tra le vie del centro storico Pinerolese. Accompagna la mostra una significativa selezione di bronzi e legni, che ne ricordano l’abilità scultorea.

L’anonimo pittore immaginato da F. Ramognini, poeta nostrano, nel Carme del 1870, si veste per incanto della figura di Giovanni Carena per noi con «occhi bramosi», ha raffrenato il «palpito di gioia e di stupor» suscitato dal nostro vecchio borgo, a contatto col selciato, con i muri vetusti e stanchi, con le porte, con gli androni, con i cortiletti dove palpita una vita singolare, umile e nascosta, dove alle grida ludiche ingenue infantili s’alternano spesso vociare di rabbia, pianti di neonati, commenti colorati ad alta voce di donne giovani ed esuberanti, canzoni, uscire dalla boccascena austera di un finestra incorniciata di cotti ogivali.
Carena s’è addentrato nell’animo della vecchia Pinerolo, più che per tramandarci il brandello di un muro merlato, per farci conoscere la vita di quelle case, il respiro della gente mescolarsi con l’odore dell’aglio soffritto e della minestra: angoli poco noti, i più nascosti che gli si sono rivelati tra i più interessanti pittoricamente ed umanamente e che lui ha fermato con una rapida annotazione grafica su fogli campiti col pennello a larghe macchie di acqua e colore. Un’antologia unitaria di acquarelli con soggetti dove continuo è il succedersi di salite e discese e dove la luce prorompe, taglia, s’increspa sui tetti, dilata lo spazio.

Mario Marchiando Pacchiola


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Credits: D. Morero (Archivio Giovanni Carena)