Jurga Martin

Martin Jurga nasce nel 1977 a Utena in Lituania; vive e lavora a Beaune in Francia dal 2009. Espone in numerose gallerie in Francia e all’estero.


Tento, attraverso le mie sculture, di cogliere quelle atmosfere del quotidiano, quegli istanti fugaci, vissuti e non visti che sfuggono. Lavorare l’argilla mi riconduce a me stessa: cerco quelli istanti perduti della mia vita e ritrovo certe emozioni, più reali ancora che nel passato. L’atmosfera dei corsi di canto, l’apprensione dei corsi di piano, la lentezza di un’estate dai nonni, la vita intensa nel cortile delle case….
A volte, la nostalgia.
Sempre, il piacere del ricordo ritrovato e il timore di perderlo di nuovo.
É senza dubbio per questo che modello la terra.
Perché questi istanti appena ritrovati non svaniscano di nuovo.
Il dialogo con la scultura mi strega e mi possiede.
È un dialogo non necessariamente espresso attraverso le parole, quanto piuttosto con gli occhi e con le mani.
Temo di non riuscire, di non ricordare. Allora, guardo questi occhi, queste mani e ascolto ciò che la scultura mi dice.
Se non parla, non vive.
È questo il mio lavoro: bisogna che essa parli, che pianga, che rida!

Jurga Martin


Costruisce un mondo semplice e al tempo stesso complicato nel quale l’ingenuità e il dubbio si scontrano, l’apparire svela l’essere e fa sgorgare le più grandi gioie e sofferenze dell’infanzia. […]
Le sue opere molto figurative, in terracotta e in bronzo, esplorano il bambino racchiuso in ogni essere umano. Lei cerca di scoprirlo e di farlo parlare, di svelarlo al pubblico come in una sorta di diario; è così che ognuno ritrova una parte della propria vita…

Bruno Cortot


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Credits: V. Dambrauskas, G. Colin, A. Svirskas, Archivio Martin Jurga