Artista di levatura internazionale, Carin Grudda nasce nel 1953 a Gudensberg in Germania.
Nel 1991 vince una borsa di studio a Miami presso lo South Florida Art Center: grazie a questa esperienza i suoi lavori si orientano verso una nuova stagione artistica. Nel 1992, grazie all’esperienza maturata nell’ambito di un viaggio studio a Lipsia sponsorizzato da Saxony, Grudda apprende la tecnica dell’acquaforte e della punta secca, che adatta e continua a sviluppare tutt’ora in maniera personale. Nel 1993 si trasferisce a Ingelheim sul fiume Reno dove crea il ciclo di lavori denominato Blaubilder e comincia a dedicarsi a quadri su differenti superfici. Nel 1998 entra in contatto con la fonderia Caporrella a Roma, con cui collaborerà successivamente per la realizzazione di opere in bronzo.
Segue il trasferimento in Liguria, nel borgo di Lingueglietta, dove vive tutt’ora, animando il parco sculture Tra i Mondi, da lei ideato e gestito, nonché sede del suo atelier.
In Toscana e a Roma perfeziona le tecniche di lavorazione del bronzo, avendo altresì l’occasione di conoscere grandi artisti come Daniel Spoerri, Luciano Castello, Nunzio, Arman e Tommaso Cascella; segue una mostra personale al Centro Pecci per l’arte contemporanea di Prato.
Il percorso artistico di Carin Grudda, segnato da decine di partecipazioni e mostre personali in tutta Europa, ottiene un prestigioso riconoscimento e apprezzamento internazionale con la selezione per la 54° Biennale di Venezia nel 2011.
Miniatura di Carin Grudda – [estratto]
Judit Torok
Le creature
Sono creature affascinanti perché legano all’infanzia, perduta, perché a ben pochi riesce rimanervi legati. Alla fantasia senza limiti dell’infanzia. Alla libertà dell’età dell’innocenza. Maliziosa e ironica. Come quella di Carin. Sembra appena svoltato il secolo che ha scoperto l’inconscio, il super-io, le fasi di sviluppo psichico lasciando i suoi sonnolenti tempi ed eccoci superare anche il ventesimo secolo che ha accelerato e cancellato tutto, compreso lo sguardo “innocente”. Come sono misteriosi i fattori che presiedono alla creazione artistica e i collegamenti tra la mano e quel “relais” che si chiama psiche! Nella quiete di un uliveto degradante verso il mare eccoci assaliti dall’esuberante fioritura di forme spaziali, di immagini, di segni e colori ovunque: sui muri della piccola casa, dentro e fuori, sotto la tettoia, nell’atelier all’aperto, nei prati. Le mani passano, tracciano ovunque, su ogni superficie reperibile: porte, divelte, materiali di recupero, costruzioni e ritagli di fortuna
L’arte
Un percorso artistico sinuoso ma coerente iniziato dai primi pannelli di stile muralistico del periodo spagnolo o americano; le incisioni in bianco e nero e poi la scoperta di un’esaltazione orgiastica dei colori: rossi, gialli e blu già contenuti nel suo DNA. O nell’anima. Una rivelazione che traccia il suo destino. Un approccio alla tela clamorosamente colorato, dal forte contenuto magico-fantastico, uno scatenamento di provocazione immaginativa. Porte, tulipani, animaletti, segni, scritte, immagini animistiche catturanti, visioni di colori e forme. Un diario quotidiano registrato su qualsiasi superficie utilizzabile. Profondamente istintiva, alla fragilità dell’anima unisce una grande energia e una creatività febbrile.
Qualche anno fa ha scoperto una fonderia in Toscana. O è stata la Foderia di Pietro Caporella a scoprire lei? Non ricordo. Una scoperta importante, determinante – per entrambi. La materia plasmabile, la terra, il bronzo. Sculture ne ha create anche prima. La tridimensionalità è accattivante. Penso ai pali o all’Elepardo. Le prime sculture che realizza in fonderia recano ancora l’ebrezza della nuova scoperta con realizzazioni più sperimentali meno coerenti con il resto del suo lavoro, tuttavia già cariche di contenuto ironico come le Tre Dame, poi riesce a dar forma alle sue “creature” autentiche, conosciute nelle tele; a Pegaso, a Cerbero e a tutte le altre invenzioni della fantasia gruddesca, alle orme, alle tracce che lasciano i casi, gli elementi della natura sapientemente raccolti e catturati da chi ha la forza di percepirli come lei.
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